Coliving vs Cohousing: le differenze da conoscere

Diario di un Borghese Nomade: Coliving vs. Cohousing in Umbria

Durante il mio soggiorno a Dolce Vita Coliving nel borgo di Vallo di Nera, un gioiello nascosto nel cuore dell’Umbria, ho avuto un’interessante conversazione con altri abitanti del borgo su un tema che spesso genera confusione tra chi abbraccia il mondo del vivere condiviso: qual è la differenza tra coliving e cohousing?

E così, mentre il profumo di legna arsa si mescolava a quello del pane appena sfornato nel forno del paese, ho iniziato a riflettere su queste due realtà. Ecco cosa ho scoperto — una piccola guida per chi è curioso di esplorare modi alternativi di vivere e lavorare, magari proprio tra le pietre secolari di Vallo di Nera.

Coliving vs. Cohousing: Una Differenza di Ritmo e Intenzione 🌿

Coliving è uno stile di vita pensato per chi cerca flessibilità, connessioni immediate e un senso di comunità senza perdere il proprio spazio privato. Di solito, si tratta di abitazioni condivise (spesso in ambienti stupendi come case medievali trasformate in coworking con vista sulla vallata umbra!) dove gli spazi comuni – la cucina, il soggiorno, la coworking area – sono luoghi di scambio, ispirazione e socialità. È perfetto per nomadi digitali, freelance e creativi in cerca di ispirazione e tranquillità.

Cohousing, al contrario, nasce come progetto a lungo termine. Un gruppo di persone si unisce per progettare e vivere in un complesso abitativo condiviso, spesso con ideali comuni: ecosostenibilità, educazione alternativa, autosufficienza. Le case sono indipendenti, ma si condividono servizi e spazi (spesso con gestione collettiva).

In breve:

• Coliving = vivere temporaneo, flessibile e centrato sulla community.

• Cohousing = vivere stabile, progettuale e autogestito.

A Dolce Vita Coliving, ti svegli tra le colline, lavori a bordo fiume o in un'ex canonica trasformata in coworking, e la sera condividi un bicchiere di Sagrantino sotto le stelle con un filmmaker, uno sviluppatore o un’artista. Quello che ci unisce è il ritmo lento, il desiderio di connessione autentica e la libertà.

Cosa portare, quanto restare, e cosa non perdere

• Durata consigliata: da 1 settimana a 3 mesi – l’ideale per entrare nel ritmo del borgo

• Difficoltà: Nessuna (ma attenzione: potresti non voler più andartene…)

• Cosa portare: Laptop, scarpe comode da trekking, un cuore aperto

• Stagione migliore: Primavera e autunno risplendono di colori e sapori unici

Luoghi da visitare nei dintorni

• Castelluccio di Norcia per i trekking tra le lenticchie in fiore (giugno/luglio)

• Le Cascate delle Marmore, per una dose di natura spettacolare

• Spoleto, con il suo Festival dei Due Mondi e i suoi scorci rinascimentali

Evento da tenere d’occhio

• Fior di Cacio – celebrazione del formaggio della Valnerina con musica, cibo e tradizione. Ogni giugno a Vallo di Nera.

Cosa mangiare (e bere!)

• L’agnello scottadito, preparato sulla brace del rifugio vicino

• Formaggi locali con miele della Valnerina

• Il famoso tartufo nero di Norcia, trovabile in quasi ogni piatto

• E naturalmente, un calice di Montefalco Rosso o Sagrantino

In questo paesaggio dolce e selvaggio, tra campane che suonano lente e racconti condivisi sotto archi secolari, ho trovato non solo un luogo comodo dove lavorare, ma una vera comunità che era lì ad aspettarmi. E tu? Sei pronto a scoprire il tuo ritmo, lontano dal caos, ma connesso con ciò che conta davvero?

Prenota ora la tua esperienza da sogno a Dolce Vita Coliving:
👉 dolcevitacoliving.com/book

Perché a volte, per ritrovarsi, basta perdersi in un borgo.